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Dimensioni e copertura
Fonti di accertamento
Sorveglianza delle malformazioni congenite
Informazioni sull'esposizione
Attività di ricerca
Valutazione qualità del registro con gli
indicatori
Finanziamenti
Utilizzazione e divulgazione dei risultati
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Il
registro IMER
Sorveglianza
delle malformazioni congenite
I dati raccolti nel corso dell'attività del registro
hanno creato un data-base di riferimento che ha
consentito:
- la
descrizione delle caratteristiche della casistica
in studio;
- la
valutazione della prevalenza alla nascita
(rapporto tra il numero dei casi malformati, nati
e interrotti, e il totale dei nati) e il
confronto statistico tra il numero di
malformazioni atteso (in base alle osservazioni
precedenti) e quello osservato;
- la
distribuzione regionale dei soggetti malformati e
i confronti fra i vari anni di studio;
- il
confronto con altre casistiche nazionali e
internazionali;
- il
monitoraggio di malformazioni selezionate in
accordo con quanto indicato anche da ricerche
internazionali;
- l'attività
di ricerca in genetica, embriologia e clinica
delle malformazioni congenite;
- la
collaborazione con altri registri europei a
numerosi progetti di ricerca su temi specifici;
- la
produzione di studi epidemiologici e genetici su
malformazioni selezionate.
Dal
2000, in accordo con gli altri registri italiani delle
malformazioni congenite, il baseline di riferimento per
analizzare eventuali variazioni di frequenza nel tempo e
nello spazio delle malformazioni è riferito agli anni
1996 -1999 (http://www.iss.it/publ/rapp/).
Alcune
malformazioni sono state scelte come malformazioni indice
da utilizzare per la sorveglianza.
In
collaborazione con EUROCAT (http://www.eurocat.ulst.ac.uk/) sono state
stabilite linee guida per la sorveglianza e per la gestione degli
allarmi (cluster). Viene definito allarme
l'aggregazione spaziale/temporale di casi con
malformazione congenita. Questa aggregazione può avere
molte cause alcune delle quali collegate a esposizione
localizzate quali inquinanti industriali. E' tuttavia da
sottolineare che allarmi possono essere ricondotti ad
eventi casuali o essere ricondotti ad artefatti tecnici
(come ad esempio modifica delle procedure diagnostiche).
Per la
gestione degli allarmi sono previsti 4 momenti:
- conferma
della diagnosi della condizione che ha generato
l'allarme e verifica che non vi siano state
modifiche nelle procedure diagnostiche.
- Verifica
dell'aggregazione temporale. Devono essere
incluse le interruzioni di gravidanza e deve
essere considerata l'età gestazionale dei casi.
- Verifica
dell'aggregazione spaziale. Deve essere
considerata la presenza di nuovi centri di
attrazione clinica di pazienti che giustifichino
la concentrazione di casi (anche trasporto in
utero). Importante è la determinazione del luogo
di residenza .
- Raccolta
dei dati di esposizione. E' certamente la parte
più difficile che richiede conoscenze della
embriologia della malformazione in studio e della
letteratura sui possibili fattori eziologici
ambientali collegati. E' necessario raccogliere
attente e dettagliate informazioni sulle diverse
esposizioni lavorative e voluttuarie; questo
lavoro richiede collaborazioni con medici del
lavoro, tossicologi ed epidemiologi esperti per
una corretta interpretazione dei risultati.
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